Stranamente Familiare

Il libro di Giulio Mozzi, Oracolo manuale per scrittrici e scrittori, edito da sonzogno

Le strategie Oblique di Giulio Mozzi: Oracolo manuale per scrittrici e scrittori

Nel 1975 Brian Eno pubblicò un mazzo di carte che chiamò “oblique strategies”. Eno le aveva scritte un anno prima su quei cartoncini colorati che vediamo spesso tra le mani dei personaggi delle serie tv americane, quando devono preparare un discorso da fare in pubblico:

Le strategie oblique servivano per far superare agli artisti i blocchi creativi con suggerimenti a volte bizzarri, a volte concreti. Ad esempio:

  • Enfatizza le differenze.
  • Qual è la soluzione più semplice?
  • Usa una vecchia idea.
  • Cosa mantenere?
  • Onora il tuo errore come un’intenzione nascosta.
  • Eccetera eccetera.

Veniamo all’oggi

Questa idea viene ripresa in modo ampliato e creativo dallo scrittore Giulio Mozzi nel suo libro “Oracolo manuale per scrittrici e scrittori”, edito da Sonzogno e uscito pochi giorni fa.

Il libro è concepito come un gioco: apri il libro a caso e segui l’indicazione dell’oracolo. Attraverso i suggerimenti e le indicazioni scritte nel libro, scrittrici e scrittori possono tentare di superare i blocchi creativi. Mentre le carte di Brian Eno sono più vaghe e metafisiche, gli oracoli di Mozzi sono più concreti e legati al processo della scrittura.

  • Considera gli effetti del passare del tempo.
  • Metti più punteggiatura.
  • La tua storia non deve piacere, deve illudere.
  • Esita. Indugia.
  • Eccetera eccetera.

Accanto ad ogni oracolo, poi, c’è una breve spiegazione di come usare l’oracolo stesso, e sta proprio qui l’originalità del libro.

Mozzi ha un grande senso del gioco, per lui la scrittura è un percorso più fluido che regolamentato. A ogni passo lo scrittore esperto illumina con i suoi strumenti il terreno impervio che sta calpestando, ma per questo di tanto in tanto può avere bisogno di una piccola torcia. Fuor di metafora, sembra che le strategie oblique di Mozzi possano essere molto utili per gli scrittori non più esordienti (infatti il titolo si rivolge a scrittrici e scrittori, non ad aspiranti tali), perché senza una solida base forse gli oracoli possono confondere le idee. Forse.