Stranamente Familiare

Rivelazioni: “L’altra figlia” e “La Lezione di anatomia”

È strano come nel giro di pochi giorni abbia comprato due libri in cui si narra di due rivelazioni, entrambe fatte da due madri più o meno sconsiderate.

La prima rivelazione la fa la madre di Annie Ernaux che, credendo che la figlia non possa sentirla nonostante sia lì accanto a lei, racconta a un’amica la morte di un’altra figlia, nata prima di Annie. La seconda madre, consapevole di dire quello che dice davanti alla figlia undicenne, racconta del sangue, delle allucinazioni e del dolore del parto. La figlia quello stesso giorno decide che non partorirà mai. È la madre di Marta Sanz. I libri sono ‘L’altra figlia’ e ‘La lezione di anatomia’.

La lezione di anatomia, Marta Sanz

L’altra figlia, Annie Ernaux

 

 

 

 

 

 

 

Film che avrei potuto fare a meno di vedere in quel momento.

Questi due incipit mi hanno ricordato i film che rimprovero ai miei genitori di avermi fatto vedere quando ero troppo piccola.

Essendo figlia unica e la più piccola della famiglia, ero potenzialmente protetta da tutte le incursioni in età adulta che di solito sono opera dei cugini o dei fratelli più grandi. Mi ricordo del trench di Alain Delon ne “La prima notte di quiete” e di altri film senza nome, che passavano la domenica sulle reti private. Mi ricordo solo questa sensazione e la vaga consapevolezza di essere fuori posto. Perché li vedessi con i miei genitori non sono capace di ricordarlo. Forse erano distratti, forse non credevano che capissi davvero il film, forse ero io che volevo fare qualcosa per loro. Mi ricordo la sensazione di avere un segreto nei loro confronti nonostante il film l’avessi visto insieme a loro.

La scena è questa e di sicuro non sarà capitato solo a me. Ci sono io di adesso che guardo me da bambina fare una cosa stupida o una cosa che poi le dispiacerà o la spaventerà. La me di adesso va vicino alla bambina e le sussurra all’orecchio ‘alzati e vattene’. Oppure la prende per mano e la porta a fare i popcorn in cucina.

 

Da vedere: ‘La prima notte di quiete’, V. Zurlini, 1972

 

 

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